venerdì 4 marzo 2011

Nelle fotocamere contano i megapixel? Assolutamente no!

Innanzitutto l'ispirazione di oggi a spiegarvi queste cose la ho avuta dalla lezione di oggi di " montaggio e fotografia".

Cosa sono sti megapixel?

Se sai già cosa sono i megapixel passa al prossimo paragrafo.

Il pixel è un unità di misura che indica quanti puntini di colore ci sono a formare un’immagine. Il Mega_Pixel è il sistema migliore per indicare un milione di pixel. Visto che sono sempre tantissimi, effettivamente aveva poco senso contarli uno per uno :) 10 MP? 10 milioni di puntini:)
La dimensione “fisica” dell’immagine può variare anche a parità di megapixel (quindi a parità di quantità di milioni di punti a formare l’immagine).



Perchè i megapixel non contano? (..non più)


I MP rappresentano in modo pratico la GRANDEZZA dell'immagine! Solo e soltanto questo nulla di più! Non la qualità dei colori e quindi dei sensori che sono la cosa primaria :) Per quello che usa la massa 5 MP sono più che sufficienti :) i 10 MP possono essere usati per chi fa cartelli pubblicitari e cose del genere.


Grande “omissione incredibile“: molti dei telefoni e palmari in vendita (e produzione) hanno fotocamere da XX megapixel (diciamo, tanti),  però sono dotati di un sensore (l’equivalente della pellicola) che è dannatamente vecchio: con relativi difetti e vizi che spesso lo rendono inutilizzabile o quantomeno deludente.
Per dirla in un altro modo: un telefonino con fotocamera da 5 megapixel POTREBBE E RIPETO POTREBBE fare fotografie peggiori rispetto a una fotocamera di media categoria impostata a 0,3 megapixel (sì, proprio a 0,3: meno di un terzo di 1 solo megapixel).
Ma come la scelgo la fotocamera allora?
Per non cascare nella fregatura?
Quando si scegle la fotocamera digitale NON bisogna conto dei megapixel, proprio no. Potrebbe essere utile solo se intendi stampare le immagini in formato ENORME, tipo “megaschermo ai concerti di Madonna”, tanto per capirci. 

Se/o ti starai chiedendo: “ma allora che cacchio devo guardare nelle caratteristiche?”

Queste le caratteristiche tratte da un sito di esperti :)
Ci limitiamo ai consigli esserziali e che possano essere universali, duraturi, che non subiscono più di tanto gli effetti dei cambiamenti tecnologici nel tempo:
  1. controllate sempre la dimensione del sensore, che è l’equivalente della della pellicola, anche se state per comprare una compatta. Generalmente più il sensore è grande e migliore sarà la qualità dell’immagine.
    Si tratta di un parametro scritto in modo un po’ criptico, ma che ce’ posso fa’.
    Per fare un esempio: un sensore da 1/2,3” è più grande di uno da 1/2,5”. Spesso la dicitura è abbreviata senza la parte “1/” davanti, ma il concetto non cambia. Le virgolette stanno a indicare i “pollici” come unità di misura; la frazione indica la dimensione in rapporto all’unità (un pollice). In caso di dubbi: chiedete; se non ottenete una risposta decente o chiara: è meglio lasciar perdere la fotocamera in questione.
    Nei casi più rari e onesti la dimensione del sensore è indicata anche in millimetri.
    Ho trovato un articolo interessante a riguardo a questoLINK(Clicca)(nell’esempio cito il sensore da 1/2,5 come peggiore del 1/2,3 – tuttavia questa non è una bibbia: il CCD da 1/2,5 è già un buonsensore per una compatta[¹])
  2. I megapixel (MP, mp, Mpx): dovrebbero essere almeno 2 per le foto di medie dimensioni(fino al poster 80×100 cm.). Se volete migliore qualità: salite di categoria (e di prezzo) e i megapixel saliranno a seguire. NON usateli come indicatore di qualità. Una fotocamera economica da 10 MP scatta peggio di una di fascia media da  5 MP. Come scritto sopra: è inutile prendere macchine da 30 MP se poi il resto delle caratteristiche lasciano a desiderare.
    Office ghost view
    Office ghost view
  3. Lo zoom OTTICO (NON digitale): è un parametro troppo spesso sottovalutato da chi compra. Non ci si pensa “prima” …per piangere “poi”.
    • per una supercompatta l’ideale sarebbe 3x
    • Per una compatta almeno 6x;
    • per una Bridge[¹] almeno 10x;
    • per una semi_pro più è e meglio è;
    • per una reflex …dipende dall’ottica (che in questo caso è intercambiabile).
  4. L’ottica: detta anche “gruppo ottico”. Rappresenta una delle parti più importanti della fotocamera assieme al CCD/sensore. L’ottica è quella che rappresenta anche la capacità di zoom e l’ampiezza d’angolo di focus, lo stabilizzatore d’immagine, i filtri antiriflesso e tanto altro ancora. Per la qualità dell’ottica solitamente ci si affida alla marca …sì, incredibile ma vero. Essendo una parte complessa e delicata, non è possibile guardarci dentro.. e anche se fosse, la maggior parte delle persone non ci capirebbe dentro nulla.
    Le migliori marche (non in ordine di qualità) che mi vengono in mente sono: Leica, Canon, Nikon, Fuji, Carl Zeiss, Olympus; ma ce ne sono altre che non ho provato. Se vuoi aggiungerle a questo elenco: commenta l’articolo (in fondo) o vai nella sezione “contattami” dalla pagina principale.
  5. Lo stabilizzatore d’immagine: che possibilmente deve essereottico e non digitale.
    More RPM or more Power?
    More RPM or more Power?
    Lo stabilizzatore è quel sistema che permette alla fotocamera di compensare le vibrazioni dovute a chi impugna la fotocamera o al mezzo di trasporto, al vento, le cavallette, le inondazioni, etc.. Lo stabilizzatore ottico è “reale”: vale a dire che si tratta di un vero e proprio meccanismo che fa parte dell’ottica o del corredo del sensore. Lo stabilizzatore digitale è un “simulatore” di stabilizzatore: l’immagine che arriva al sensore vibra comunque; è il programma interno alla fotocamera che tenta di stabilizzare l’immagine.
  6. la possibilità di rilevare la luminosità in modo “spot”, “centrato” o “generale”: per poter fare le fotografie controluce è preferibile poter impostare la fotocamera manualmente (un bel casino per chi non ha voglia) oppure avere la funzione che regola l’esposizione e la velocità di scatto in base a diverse impostazioni.
    • “Spot”: si basa su un punto preciso dell’inquadratura;
    • “centrato”: si basa soprattutto sulla parte centrale dell’inquadratura;
    • “generale”: prende in considerazione tutto il campo visivo a disposizione. Quest’ultima è l’impostazione standard che però solitamente non permette foto controluce.
  7. Macro: possibilità di fotografare piccoli soggetti o particolari a distanza ravvicinata e/o con l’ausilio del focus manuale. Le migliori fotocamere riescono a focalizzare un oggetto a meno di un centimetro di distanza :-o
    Office working tool
    Office working tool
  8. Focus manuale: permette di impostare la messa a fuoco quando la macchina non riesce o quando è impossibile altrimenti. Per esempio: facendo foto attraverso un vetro sporchissimo, una rete, un ambiente boschivo con rami e foglie tra l’obbiettivo e il soggetto …e cose così.
  9. Raffica: questa è una funzione piuttosto soggettiva e funzionale. Ad alcuni può non servire affatto. Consiste nella capacità di scattare in modo continuo, ripetitivo. Più la fotocamera è veloce e più questa funzione sarà performante. Per valutare questa caratteristica tenete sempre conto degli eventuali tempi di ricarica del flash.
  10. Sensibilità ISO: dovrebbe poter essere impostabile fino a ISO 1600 o almeno 800. Alcuni sostengono che le foto fatte da ISO 200 in poi siano delle fetecchie inutili e da scartare e da principianti e da idioti. In realtà, anche se preferibilmente non si usa, potrebbe servire una sensibilità maggiore per effettuare foto legali/forensi o in condizioni estremamente difficili: senza doversi sbattere troppo o dove non è permesso l’uso del flash. Ovvio che la qualità ne risente, ma se serve… serve!
  11. Luce/illuminatore autofocus: non è “obbligatoria”, ma fortemente consigliata. Si tratta di una funzione principalmente utilizzata per scattare in condizioni difficili (buio) con autofocus (messa a fuoco automatica). Si tratta di un led che emette una luce colorata (o invisibile) in prossimità del punto di messa a fuoco Prima dello scatto. Le macchine sprovviste di questa funzione non possono scattare velocemente al buio… o almeno non con una messa a fuoco precisa.
    Night speed
    Night speed
  12. Fotografia notturna: è anche questa una funzione accessoria. Consente di fotografare al buio e senza flash. Normalmente sfrutta la luce UV (ultravioletta). Il risultato è monocromatico (in bianco e nero o similare), ma se si considera che normalmente al buio e in distanza non è possibile fotografare…
  13. Mirino “reale”: (il buco da cui guardare prima di scattare, lo avevi capito? ah ok, scusa) che può servire anche per risparmiare sul consumo delle batterie; non tanto per non inquinare, ma più per non “restare a secco” nel bel mezzo di un evento. Con l’inquinamento ci mettiamo la coscienza a posto usando le batterie ricaricabili (a scaricare scorie radioattive nelle foreste africane ci pensa la Francia)
    Per “reale” si intende un mirino che prenda in considerazione anche lo zoom e i parametri che normalmente vengono visualizzati solo sullo schermo principale del dispositivo.
    Alcuni sostengono che nelle nuove fotocamere (digitali) il mirino sia solo un rimasuglio del passato. Non so se è veramente così, ma bisogna ammettere che i display moderni (che sostituiscono il mirino) sono in grado persino di darci un idea istantanea e immediata di quale sarà il risultato dello scatto, oltre a mostrare le varie impostazioni: funzioni non indifferenti.
    Soleluna
    luna
  14. Made in…: eddài, non c’è bisogno di spiegare questa. Le migliori fotocamere non sono assemblate in Cina. Diffidiamo dalle imitazioni ;-)
  15. Flash: integrato o meno, che sia in grado di illuminare il più possibile; poi eventualmente se ne abbassa l’intensità dalle impostazioni (impostazione che ci deve essere). Il raggio d’azione del flash di una compatta, dovrebbe essere il più vicino possibile alle capacità dello zoom. In alternativa (credo la soluzione migliore) dovrebbe esserci la possibilità di collegareanche un flash esterno.
  16. Velocità dell’otturatore: per fare foto spettacolari e artistiche e in condizioni proibitive deve essere un range il più ampio possibile.
    Frantic tic tic tic toc
    Frantic tic tic tic toc
    Nelle caratteristiche viene indicata la velocità minima e massima. La minima deve essere ameno 5 secondi (per fare foto al buio con il cavalletto, etc), la massima dovrebbe essere almeno un millesimo di secondo (1/1000) per poter fotografare soggetti particolarmente luminosi e/o sfuggevoli, per es.
  17. Memoria HD: SDHC, mini SDHC, etc. Ce ne sono di diversi tipi e sigle: l’importante è che la fotocamera supporti memoria di grandi dimensioni. Inutile dire quale è il vantaggio, soprattutto se si scattano foto ad alta risoluzione e/o elaborate ..e quindi di grandi dimensioni (in MB); per non parlare dei video.
  18. Memoria standard: questo è un “tasto dolente”. Alcune marche non permettono di usare altre memoria all’infuori delle proprie, che sono “proprietarie”, che spesso equivale a dire di formato particolare: modelli di memorie create apposta per i modelli della propria marca e leggibili/utilizzabili solo da dispositivi della marca stessa.
    Queste memory card hanno 2 difetti principali: non subiscono le stesse evoluzioni dei concorrenti (a volte anticipano addirittura i miglioramenti, ma di solito li subiscono, in ritardo); In più c’è il problema della “portabilità”: le memorie “non standard” fidelizzano il cliente.. che è portato (e tentato) di comprare sempre dispositivi di quella specifica marca.
  19. Impostazione manuale: utile ai professionisti, ma anche a chi vuole imparare a fotografare davvero. Le impostazioni manuali “rallentano” e complicano tutto, ma il bello del fotografare sta proprio in questo: la sperimentazione e l’intuito nell’impostare la fotocamera nel migliore dei modi… o nel più personale dei modi!
    Ricorda che la parte più importante di tutto l’armametario fotografico è il fotografo. Ho fatto alcune delle foto migliori della mia vita con dei cessi di fotocamere tradizionali che non valevano una cicca.
    CQ DX for QSL
    CQ DX for QSL
  20. Filmati: il sensore di una fotocamera è mediamente 10 volte più preciso rispetto a quello di una qualsiasi videocamera digitale. Quello che “frega” le fotocamere è l’autonomia delle batterie, il microfono per l’audio e lo zoom. Comunque se la fotocamera è in grado di fare filmati ad alta risoluzione è meglio: permette di fotografare l’infotografabile tramite l’estrapolazione di un fotogramma dal filmato.
    Una buona performance a livello di video consiste nella risoluzione: almeno 640×480 pixel; nei fotogrammi al secondo: almeno 25 e nella compressione del video: il meno possibile(così da poter ottenere un video di fotogrammi “interi” e non “fusi” tra loro); ogni fotogramma deve essere una piccola foto.
  21. Cavalletto: controllate che vi sia la possibilità di montare il dispositivo su un cavalletto tramite la vite standard (la stessa delle videocamere).
  22. Riconoscimento automatico del viso: serve solo a non perdere la definizione dello sfondo quando facciamo una foto a una persona. Il volto, infatti, deve essere leggermente sfocato per non evidenziarne i difetti. Il riconoscimento automatico del volto aiuta a fare foto decenti anche “al volo”, senza troppe attese che spazientiscono i soggetti o rendono impossibile la fotografia dei soggetti fugaci.
  23. Bilanciamento del bianco e dei colori “on demad”: questa è complicata. Normalmente il bilanciamento del bianco è quella funzione che imposta la tonalità dei colori rispetto all’illuminazione e ha dei settaggi preimpostati: luce diurna, sera, nuvoloso, luce a incandescenza, etc.
    Per bilanciamento del bianco (o dei colori) “on demand” intendo quando una fotocamera è in grado di rilevare la condizione luminosa e adeguarsi da sola, tramite una prova di scatto.Attenzione: non si tratta dell’impostazione “auto”: no. Si tratta di una vera e propria prova di scatto che viene effettuata senza memorizzare la foto, ma regolando poi le impostazioni in base alle rilevazioni della prova: sul display della fotocamera cambieranno le tonalità in base all’esito della prova e gli scatti successivi saranno conformi alle nuove temporanee impostazioni.
    Light my fire II
    Light my fire II
  24. Batterie standard: soprattutto per una compatta, le batterie standard tipo le “AA” sono di gran lunga preferibili alle batterie al litio specifiche. Questo perchè le potete trovare ovunque e non rischiate mai di restare a secco. Ovviamente in condizioni normali si usano le ricaricabili ad alta capacità. In questo modo si possono scattare 300 foto senza problemi di ansia alcuna: se finiscono o si surriscaldano.. si cambiano con quelle di scorta. Portarsi dietro 4 batterie di tipo “stilo” (AA) non è certo un peso; le altre 2 sono nella fotocamera. In tutto sono circa 900 scatti + gli eventuali altri che potete fare comprando sul posto delle comunissime alcaline.
    Le batterie “propietarie” (specifiche per la fotocamera) sono costose e spesso richiedono caricabatterie altrettanto costosi; oppure la carica diretta all’interno della fotocamera: carica che dura ore!
Note:
[¹]
L’elenco delle categorie, dalle meno performanti alle professionali, è generalmente questa:
economica: dimensione simile alla compatta o ultracompatta; solitamente vanta funzioni interessanti ereditate dei modelli non più in produzione della stessa marca, ma non è in grado di sfruttarle al meglio poichè l’ottica (le lenti) non è abbastanza performante.
- ultracompatta: le migliori hanno le prestazioni tecniche delle compatte, tuttavia c’è poco (o niente) spazio per l’ottica: per cui solo le costosissime sono quasi a livello delle compatte. Vanno benissimo per fare foto “al volo”, ma deficitano di zoom e di autonomia e normalmente anche di funzioni.
- compatta: questa è una Macro_Categoria, nel senso che tra la peggiore e la migliore di questa stessa classificazione c’è un abisso. Il motivo sta anche nel fatto che sono le più vendute e che nella fotografia “le dimensioni contano”, per cui ci sono compatte dalle prestazioni superiori alle Bridge e altre che non arrivano alla qualità delle migliori ultracompatte.
- Bridge: con “Bridge” si indica una fotocamera di categoria medio_alta. “Bridge” indicherebbe il “ponte” tra le fotocamere digitali standard (comapatte) è le Reflex professionali (e ingombranti).
In questa categoria si trovano fotocamere che ereditano alcune caratteristiche delle Reflex, però sono meno ingombranti poichè l’ottica (le lenti e relativo zoom) non sono sostituibili/intercambiabili; esattamente come per le compatte. A favore delle Bridge posso dire che normalmente sono completamente impostabili a mano: cosa impossibile per le altre categorie (ecezioni a parte).
- Reflex: vi sembrerà strano, ma non intendo approfondire l’argomento. E vi spiego anche il perchè:
i “fotografi professionisti” sono una categoria di persone che includono dei veri e propri maniaci, ma anche molti… incapaci e polemici idioti con cui non intendo litigare.
Basti sapere che le Reflex sono macchine per fotografare create per esserepersonalizzate e usate nel migliore dei modi dai professionisti del mestiere, tuttavia (come accade per le ricetrasmittenti professionali) vengono acquistate più frequentemente dai suddetti idioti.


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